Sulla Gazzetta Ufficiale - Edizione Straordinaria n. 94 - dell'8 aprile 2020 è stato pubblicato il Decreto Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 contenente "Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali".
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Si pone l'attenzione, TRA L'ALTRO, su:
ART. 1 (Misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese)
ART. 2 (Misure per il sostegno all'esportazione, all'internazionalizzazione e agli investimenti delle imprese)
ART. 5 (Differimento dell'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14)
ART. 10 (Disposizioni temporanee in materia di ricorsi e richieste per la dichiarazione di fallimento e dello stato di insolvenza)
ART. 11 (Sospensione dei termini di scadenza dei titoli di credito)
ART. 12 (Fondo solidarietà mutui "prima casa", cd. "Fondo Gasparrini)
ART. 13 (Fondo centrale di garanzia PMI)
ART.18 (Sospensione di versamenti tributari e contributivi)
ART. 20 (Metodo previsionale acconti giugno)
ART. 21 (Rimessione in termini per i versamenti)
ART. 30 (Credito d'imposta per l'acquisto di dispositivi di protezione nei luoghi di lavoro)
In allegato, una sintesi della Confcommercio sui contenuti delle principali disposizione di interesse per il Sistema.
In considerazione della grave emergenza sanitaria e delle conseguenti misure adottate dal Governo, SIAE ha disposto l'ulteriore differimento del termine per il rinnovo degli abbonamenti per musica d'ambiente in convenzione su tutto il territorio nazionale così come SCF ha accordato la proroga per il pagamento 2020 del diritto connesso al diritto d'autore (campagna retail in convenzione) per la diffusione di musica d'ambiente. La nuova scadenza per il pagamento degli abbonamenti SIAE e dei diritti SCF è prevista per il prossimo 31 maggio 2020.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 6 aprile 2020 un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e di giustizia.
Da una sintesi della conferenza stampa sul Decreto Legge, pubblicata sul sito del Governo, si evidenzia che il decreto interviene in sostegno alle imprese in difficoltà con misure specifiche su cinque principali ambiti:
1. Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all'esportazione, all'internazionalizzazione e agli investimenti
Le misure adottate prevedono garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.
In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell'importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell'impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l'impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell'impresa beneficiaria per i successivi dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia. Nello specifico:
Il decreto potenzia ulteriormente il Fondo di Garanzia per le P.M.I., aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti.
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Il Fondo – già ampliato dal decreto “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) con 1,5 miliardi di euro – completa così la sua trasformazione in strumento a supporto della piccola e media impresa, a tutela di imprenditori, artigiani, autonomi e professionisti, nonché a salvaguardia dell'export e di tutti quei settori che costituiscono con le eccellenze del Made in Italy la spina dorsale del nostro sistema produttivo.
È inoltre previsto un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo.
Il decreto potenzia anche il sostegno pubblico all'esportazione, per migliorare l'incisività e tempestività dell'intervento statale. L'intervento introduce un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall'attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell'export.
2. Misure per garantire la continuità delle aziende
Il decreto prevede una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell'emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale.
Tale intervento avviene:
Vi sono poi misure che riguardano la disciplina del fallimento e che, nell'insieme, sono volte in questa fase a:
3. Rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria
Le norme approvate, al fine di rafforzare nell'attuale contesto di emergenza epidemiologica la disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica:
In materia di trasparenza finanziaria, si sono integrati gli obblighi di trasparenza previsti dall'art. 120 del TUF per consentire alla CONSOB di abbassare transitoriamente le soglie rilevanti per le comunicazioni (portandola al 5%) e ampliare anche il novero delle imprese che ne sono soggette, includendovi le società ad azionariato diffuso.
4. Misure fiscali e contabili
Si interviene con norme urgenti per il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. In particolare, si prevede la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il “Cura Italia”.
Nel dettaglio:
La sospensione delle ritenute d'acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista dal decreto “Cura Italia” viene estesa anche alle scadenze di aprile e maggio.
È esteso al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e la scadenza per l'invio della Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile.
Inoltre, il credito d'imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene allargato anche all'acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali.
Viene consentito all'Inps di rilasciare un Pin semplificato, tramite identificazione telematica del richiedente e posticipando al termine dell'emergenza la verifica con riconoscimento diretto.
Si introducono norme sui “farmaci compassionevoli” (i farmaci non ancora autorizzati), che prevedono l'esclusione all'applicazione di imposte in caso di cessione gratuita.
5. Ulteriori disposizioni
Il decreto prevede, infine:
Info su http://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-39/14417
In relazione al Decreto Legge 18/2020, Federazione Moda Italia, attraverso Confcommercio, ha sollevato numerose richieste di intervento per far riconoscere le effettive esigenze di un settore gravemente penalizzato dalla situazione che si è venuta a creare con la pandemia da COVID-19.
I nostri negozi sono quelli che tengono vivi tutti i nostri comuni.
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Per questo, di seguito, elenchiamo le principali richieste:
#federazionemodaitalia #confcommercio
Sempre #alfiancodelleimprese e dei #retailer #italiani
#FederazioneModaItaliacè #Confcommerciocè !
“Il fatturato delle nostre aziende ha registrato un azzeramento dei ricavi a marzo, ma con il protrarsi dell'emergenza e non esistendo certezze, le nostre stime ci portano a prevedere un calo che può arrivare almeno al 50% annuo”. È quanto denuncia a Ilfattoquotidiano.it il presidente di Federazione Moda Italia Renato Borghi, spiegando come, secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio, il solo abbigliamento perderà 6,6 miliardi di euro, in caso di riapertura a giugno. “Il Cura Italia è un punto di partenza – prosegue -, ma rivendichiamo attenzione al nostro settore perché serve di più, molto di più; a partire da una moratoria fiscale più ampia e soprattutto dalla urgente immissione di liquidità alle imprese per venire incontro alle esigenze più immediate. Dopo aver segnalato al Presidente del Consiglio la grave dimenticanza nel Cura Italia chiediamo attenzione e rispetto verso un settore chiave dell'economia e del made in Italy, fatto di 114.813 punti vendita attivi al 31 dicembre 2019, che dà occupazione a 313.074 addetti in tutto il Paese. Serve una correzione, e su questo, oltre ad una serie di correttivi a difesa del settore, la Federazione sta lavorando con Confcommercio, per includere il settore moda tra quelli maggiormente colpiti dalle disposizioni restrittive. Intanto si guarda con speranza “all'annunciato quantitative easing anti pandemia che con la sua carica da 750 miliardi di euro di titoli da acquistare potrebbe essere un vero bazooka di liquidità anche per le nostre imprese. Nessuno ha la bacchetta magica, ma il mercato subirà cambiamenti di regole e comportamenti, stravolgendo certezze e abitudini, ma la rivoluzione cui stiamo assistendo può aprire anche a nuovi scenari e prospettive anche per il nostro settore – conclude Borghi -. Auspichiamo che si colgano”.
L'articolo completo di Ilaria Mauri e Beatrice Manca è disponibile sul sito de Il Fatto Quotidiano
Si informa che l'ABI - Associazione Bancaria Italiana ha inviato ai propri associati, una circolare in cui riassume le misure a sostegno della liquidità per le imprese danneggiate dal COVID-19 previste dal Decreto Legge 18/2020 "Cura Italia”, con particolare riferimento a:
La circolare, che riassume le principali azioni conseguenti anche alle prime indicazioni fornite dal Ministero dell'economia e delle finanze in risposta alle specifiche FAQ di ABI stessa, prevede, tra l'altro, che:
Le misure di sostegno
Inoltre, il Ministero dell'Economia ha chiarito che gli «elementi accessori» dei mutui, compresi anche questi nella moratoria, sono tutti i contratti connessi al finanziamento. Garanzie, assicurazioni e contratti derivati legati ai mutui oggetto di moratoria sono dunque prorogati senza formalità e alle stesse condizioni del contratto originale.
Le banche e gli intermediari finanziari vigilati e gli altri soggetti abilitati alla concessione del credito in Italia sono tenuti ad accettare le comunicazioni di moratoria se rispettano i requisiti previsti dal decreto-legge. Ciò tra l'altro non implica, quindi, che la banca debba verificare la veridicità delle autodichiarazioni effettuate dalle imprese, ma solo che la predetta comunicazione contenga gli elementi sopra indicati.
Secondo quanto precisato anche nella relazione illustrativa del decreto, le misure si applicano esclusivamente ai finanziamenti ottenuti dalle imprese prima della data di entrata in vigore dello stesso decreto.
Per una lettura della notizia: https://www.lastampa.it/economia/2020/03/25/news/pmi-e-partite-iva-cosa-fare-per-avere-le-agevolazioni-in-banca-1.38635703?refresh_ce
Per ogni ulteriore informazione e supporto, è possibile contattare le sedi provinciali di Federazione Moda Italia - Confcommercio di riferimento.
A questo riguardo, dichiara che .....................................(lavoro presso …, devo effettuare una visita medica, urgente assistenza a congiunti o a persone con disabilità, o esecuzioni di interventi assistenziali in favore di persone in grave stato di necessità, obblighi di affidamento di minori, denunce di reati, rientro dall'estero, altri motivi particolari, etc….).
Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 79, del 25 marzo 2020 è stato pubblicato il DECRETO-LEGGE 25 marzo 2020, n. 19 contenente "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19".
Il Decreto Legge n. 19/2020 prevede, tra le misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, la possibilità di adottare una o più tra le misure previste dal decreto stesso, su specifiche parti del territorio nazionale o sulla totalità di esso, per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al termine dello stato di emergenza, fissato al 31 luglio 2020 dalla delibera assunta dal Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020.
L'applicazione delle misure potrà essere modulata in aumento ovvero in diminuzione secondo l'andamento epidemiologico del predetto virus, una o più tra le misure previste dal decreto stesso, secondo criteri di adeguatezza specifica e principi di proporzionalità al rischio effettivamente presente.