A queste norme si aggiungono quelle previste dal Codice del Consumo ex D.Lgs. 206/2005.
In estrema sintesi, ecco le nuove sanzioni per:
ASSENZA DI ETICHETTA
Cosa si intende per scarpe vegane: scarpe realizzate con materiali di origine non animale, come ad esempio in materiale plastico, cartone, legno e tessile non di origine animale (quindi niente pelle, cuoio, lana o seta) con un'attenzione che va riposta anche a collanti e tinture. Va precisato, inoltre, che le etichette delle calzature prevedono comunque la sola obbligatorietà della dichiarazione della composizione con il riferimento all'80% dei materiali usati e non alla loro totalità.
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Si allega ampia rassegna stampa tematica con le dichiarazioni dei rappresentanti di Federazione Moda Italia/Confcommercio nelle provincie italiane. La rassegna stampa è suddivisa territorialmente in: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole.
Nel corso della puntata di Porta a Porta di giovedì 10 gennaio su Rai1 è andato in onda un servizio con le stime sui saldi di FederModa Confcommercio in Italia e a Milano ed un breve estratto dell'intervento del Presidente Renato Borghi, nell'ambito di una più ampia intervista sui negozi di moda, la multicanalità e i digital store. Nel settore della moda italiana - ha riferito il Presidente Borghi - le vendite online valgono il 9% dei fatturati complessivi per circa 3,5 miliardi di euro. Un valore che, sebbene cresca a doppia cifra, è ancora residuale nelle scelte di acquisto degli italiani. È vero che l'e-commerce può avere prezzi più bassi, ma è altrettanto vero che questo è possibile soprattutto perché i colossi del web e le piattaforme di intermediazione della moda hanno fiscalità di vantaggio o addirittura non pagano le pesanti tasse cui invece sono assoggettate le nostre imprese italiane. Per questo abbiamo chiesto come Federazione Moda Italia attraverso Confcommercio l'introduzione di una web tax e riaffermato la necessità di competere sul mercato a parità di regole. Personalmente non riesco a comprendere come l'ecommerce, che non tiene conto dell'emozione che si ha quando si tocca e si prova il prodotto, si tasta e si testa la qualità del tessuto, si vedono gli interni e la fattura, possa sostituirsi al canale di vendita tradizionale. Del resto i consumi online tendono a crescere, soprattutto tra i giovani per cui Federazione Moda Italia ha intrapreso da tempo un progetto di innovazione, sperimentandolo sul campo ed accompagnando le imprese del dettaglio Moda con un percorso di formazione capace di tenerle aggiornate, favorire l'integrazione della tecnologia in store e farle competere al meglio in un contesto sempre più globalizzato. Il Presidente Borghi ha poi affrontato il tema dell'innovazione dei negozi di moda, illustrando il progetto “iNovaRetail” di Federazione Moda Italia in partnership con Disignum. Un progetto che permette agli Operatori commerciali di offrire ai consumatori un'esperienza di acquisto innovativa ma comunque emozionale attraverso schermi touch ed interazioni digitali e multicanali con counter, etichette elettroniche, smartphone e tablet. Operatori che saranno al contempo in grado di conoscere abitudini di acquisto, taglie, stili e gusti, preferenze ed esigenze dei consumatori attraverso un sistema collegato di CRM - Customer Relationship Management e cioè una piattaforma di gestione della relazione con il cliente. Potranno quindi monitorare la customer journey di clienti nuovi e fidelizzati, raccogliendo quelle informazioni indispensabili a capire e migliorare l'esperienza di consumo nel suo complesso e percepire il vantaggio competitivo per definire quelle strategie di vendita che partono necessariamente dalla fondamentale fase della ricerca di prodotto.
Si allega ampia rassegna stampa tematica con le dichiarazioni dei rappresentanti di Federazione Moda Italia/Confcommercio nelle provincie italiane. La rassegna stampa è suddivisa territorialmente in: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole.
Al via da domani 5 gennaio: ottime opportunità per i consumatori
FederModaMilano: saldi invernali milanesi 2019
da 430 milioni di euro
Leggera crescita rispetto allo scorso anno con una spesa media
a persona di quasi 170 euro
Renato Borghi, Presidente FederModaMilano: saldi risposta dei negozi di vicinato al world “wild” web
Milano, 4 gennaio 2018. Da domani 5 gennaio al via a Milano i saldi invernali: la stima delle vendite di FederModaMilano (Confcommercio Milano) è di 430 milioni di euro, con un acquisto medio a famiglia di 362 euro e, a persona, di quasi 170 euro.
Lo sconto medio dei saldi invernali milanesi – stima FederModaMilano – sarà dal 30 al 40%.
Renato Borghi, presidente di FederModaMilano (Confcommercio Milano), commenta: “A Milano le stime sui saldi sono leggermente migliori rispetto al dato nazionale e dello scorso anno. Auspichiamo che questi saldi rispecchino le attese degli operatori del fashion retail e risveglino i consumi. Nei negozi di prossimità si troveranno ‘vere' occasioni, attenzione al consumatore, personalizzazione e affidabilità del servizio”. “I saldi – prosegue Borghi - sono la risposta dei negozi di vicinato al world ‘wild' web e rappresentano anche una sorta di rito collettivo che esalta l'attrattività di Milano e dei Comuni dell'area metropolitana. Serve, però, un cambio di marcia nei consumi che può arrivare solo da una ripresa economica più solida. Auspichiamo che il 2019 parta nel segno della fiducia anche con questi saldi. Noi, con le nostre vetrine, la nostra professionalità e il nostro modo di fare impresa, ce la mettiamo tutta ed auspichiamo che da Milano possano giungere segnali positivi”.
“Saldi chiari”
Con l'avvio dei saldi invernali 2019 ritorna la tradizionale iniziativa dei “Saldi chiari” promossa da FederModaMilano (Confcommercio Milano) in sintonia con le associazioni dei consumatori.
Carte di credito. Durante i saldi l'operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito.
Cambi merce. Il dettagliante si impegna a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/CE.
Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all'atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l'operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall'emissione dello scontrino fiscale (che dev'essere presentato).
Prova prodotti. Il cliente ha diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati.
Uniformità dei prezzi. Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a porre in vendita gli stessi prodotti agli stessi prezzi. In caso di variazione del prezzo, la variazione viene praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita della catena.
Riparazioni. Se il costo per l'adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l'operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente stesso e deve inoltre esporre, in modo ben visibile, un cartello informativo sul quale si dichiara espressamente che le riparazioni sono a carico del cliente.
Contenzioso. Eventuali contenziosi fra consumatori e imprese che aderiscono a "Saldi Chiari" saranno esaminati e giudicati dallo sportello di conciliazione istituito dalla Camera di Commercio.