Nonostante l'accoglimento di alcune fondamentali richieste, c'è molta delusione tra le imprese per un provvedimento, il Decreto Sostegni, che non dà ancora risposte alle gravi perdite subite dal comparto moda. È la posizione di Federazione Moda Italia-Confcommercio. Per il Presidente Renato Borghi: “Lo stanziamento di oltre 11 miliardi di euro per 2,8 milioni di imprese beneficiarie è assolutamente insufficiente. Alla moda serve molto di più. Nonostante il superamento del criterio dei codici Ateco che aveva, tra l'altro, portato a un'incomprensibile selezione dei beneficiari e creato figli e figliastri, non abbiamo trovato risposte adeguate per: l'esiguità del contributo alle imprese del comparto distributivo della moda; gli indennizzi troppo selettivi; la soglia troppo elevata di perdita di fatturato al 30% che, per il settore, va vista decisamente al ribasso (20%) a causa della notevoli perdita di marginalità dovute all'elevato utilizzo di promozioni e sconti per far fronte alle perdite dovute alle chiusure per decreto (in cui il dettaglio tessile, abbigliamento, maglieria, camiceria, calzature e pelletteria è stato fortemente penalizzato). Serve un cambio di paradigma e discontinuità con le scelte discriminatorie verso i negozi di moda".
Nel dettaglio, il DECRETO-LEGGE 22 marzo 2021, n. 41 contenente "Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19" sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.70 del 22 marzo 2021 è stato pubblicato , con entrata in vigore dal 23 marzo 2021.
Tra gli articoli con le misure di interesse per il settore del fashion retail nel decreto Sostegno, ricordiamo:
Art. 1 (Contributo a fondo perduto in favore degli operatori economici e proroga dei termini per precompilata IVA)
Sono previsti contributi a fondo perduto per gli operatori economici fino a 10 milioni di euro di ricavi che abbiano subito una perdita di almeno il 30% del fatturato calcolato sulla media mensile delle perdite dell'anno 2020 sull'anno 2019, sulla base di 5 fasce:
Il contributo è previsto anche per start up e nuove imprese avviate nel 2019 e 2020. In proposito, con il Provvedimento del 29 marzo 2021, l'Agenzia delle Entrate chiarisce che, per i soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo a fondo perduto spetta a prescindere dal calo del 30% della media mensile del fatturato del 2020 rispetto alla corrispondente media del 2019.
Le imprese potranno optare per:
Le istanze per il contributo a fondo perduto possono essere predisposte e inviate all'Agenzia delle Entrate in via telematica dal 30 marzo 2021 al 28 maggio 2021.
In proposito, è stato pubblicato sul sito dell'Agenzia delle Entrate, il Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate (Prot. n. 77923/2021) del 23 marzo 2021 sulla "Definizione del contenuto informativo, delle modalità e dei termini di presentazione dell'istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto di cui all'articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 22 marzo 2021".
Il provvedimento è accompagnato dai seguenti documenti (che alleghiamo sotto):
Art. 26 (Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica)
È previsto un fondo da 200 milioni di euro "da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall'emergenza Covid, incluse le imprese esercenti attività commerciali e ristorazione nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati". I fondi saranno distribuiti dalle Regioni.
Art. 8 (Nuove misure in materia di trattamenti di integrazione salariale)
La nuova disposizione prevede per i datori di lavoro che sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica la possibilità di richiedere:
L'accesso è consentito senza contributi addizionali.
Viene anche confermata la preclusione dell'avvio delle procedure di licenziamento fino al 30 giugno 2021, allungata fino al 31 ottobre 2021 per i datori di lavoro che fruiscono degli ammortizzatori sociali emergenziali.
Art. 4, comma 1 (Proroga del periodo di sospensione delle attività dell'agente della riscossione)
E' prevista un'ulteriore proroga del periodo di sospensione delle attività dell'agente della riscossione (ex art. 68, comma 1, del decreto “Cura Italia” e dall'art. 22 bis del decreto "Milleproroghe” rispetto al termine ultimo del 28 febbraio 2021) ed in particolare sono sospesi i termini dei versamenti, in scadenza nel periodo compreso dall'8 marzo 2020 al 30 aprile 2021 (anziché dall'8 marzo 2020 al 28 febbraio 2021), derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, nonché dagli avvisi di accertamento esecutivi.
I versamenti oggetto di sospensione devono essere, quindi, eseguiti in unica soluzione entro sessanta giorni dal nuovo termine del periodo di sospensione.
Quanto alla Rottamazione ter e al saldo e stralcio, tali definizioni agevolate mantengono la propria efficacia qualora:
IL COMMENTO DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO
Federazione Moda Italia-Confcommercio non ha trovato risposte adeguate nel Decreto Sostegni per:
Bene l'eliminazione del criterio dei codici ateco, il computo delle perdite sull'intero 2020 sul 2019 (sarebbe stato più coerente sugli ultimi 10 mesi del 2020) e l'estensione della platea dei beneficiari, MA LA MODA HA SUBITO VERAMENTE TROPPE RESTRIZIONI
Per il Presidente di FederazioneModaItalia Confcommercio, Renato Borghi: “Un doveroso riscontro alle nostre richieste, ma serve un cambio di paradigma e discontinuità con le scelte discriminatorie verso i negozi di moda"
nonostante gli 11 miliardi di euro stanziati per le imprese della moda serve molto di più. Gli indennizzi sono pochi e limitati.
...e poi
la previsione della soglia minima di perdita al 30% del fatturato è troppo penalizzante per il comparto moda che, a differenza di tutti gli altri settori, vende prodotti soggetti a rapidissima svalutazione. Durante questo drammatico periodo si è dovuto fare notevole ricorso a forti promozioni e saldi, con l'unico obiettivo di pagare i costi fissi e contenere le perdite di fatturato, riducendo i margini.
Per questa nostra peculiarità, sarebbe più coerente una soglia di perdita di fatturato del 20%.
Servono comunque:
Bene, comunque:
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